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Di prossima pubblicazione, all'interno dell'opuscolo universitario "Il paziente e la persona, viaggio al centro della cura" (Teseo Editore), ho scritto un articolo intitolato "Il supporto psicologico ai familiari nella malattia e nel lutto".
Qui descrivo l'importanza che ha nella società attuale, sempre più composta da persone anziane che manifestano malattie croniche e invalidanti per lungo tempo, con notevole stress dei parenti, una forma organizzata di sostegno psicologico alle famiglie colpite (e spesso sconvolte) da queste situazioni di sofferenza e, inevitabilmente alla fine, di perdita del proprio caro, che sia esso un partner, un genitore, un fratello o un nonno.
Prendendo in esame vari approcci socio-sanitari che si focalizzano di più sugli aspetti pratici e medici del soggetto malato e, grazie ad una mia personale esperienza in un caso di paziente affetto da malattia di Alzheimer, ho fornito una mia visione su come sia possibile, ed auspicabile per il futuro, coordinare le varie competenze sociali, sanitarie e cliniche nella presa in cura di questi nuclei familiari così particolari e fragili, con l'obiettivo di mantenere una qualità di vita soddisfacente, seppur nelle oggettive difficoltà quotidiane, per i singoli componenti nell'arco di tempo che parte dall'accettazione della patologia e arriva fino all'elaborazione del lutto. 
 

Partecipazioni e corsi formativi

 
Durante la stesura della mia tesi di laurea, ho partecipato al simposio accademico "Borderline, quale intervento?" tenutosi presso l'aula magna della I Clinica medica dell'Università La Sapienza di Roma il 4 e 5 ottobre 2013.
Alla conferenza hanno partecipato clinici e accademici italiani e stranieri impegnati in un particolare approccio di cura per questo disturbo, definito dagli stessi "d'equipe, multidisciplinare, il fare squadra". Tra questi in particolare il Dott. Marco Chiesa, primario psichiatra del Cassel Hospital di Richmond e professore presso l'University College di Londra, che ha parlato dell'intervento terapeutico sperimentale su un gruppo di soggetti borderline in un contesto integrato ospedaliero, ambulatoriale e residenziale, sia a livello del Servizio Sanitario Nazionale Britannico che nel campo privato. 
Questo evento è stato organizzato anche grazie alla collaborazione del Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica, in particolare attraverso la testimonianza del Dott. Riccardo Williams sul lavoro che questa struttura pratica da anni con adolescenti affetti da gravi disturbi di personalità nella realtà del territorio romano e laziale.
 
Successivamente ho assistito al convegno "Le Best Pratices della Psicologia dell'Emergenza" svoltosi presso la sede dell'Ordine degli Psicologi del Lazio il 1 aprile 2016.
Organizzato dal Gruppo di Lavoro Psicologia delle Emergenze e presentato dalla sua coordinatrice, la Dott. ssa Rita Di Iorio, ha visto la partecipazione di diversi referenti istituzionali impegnati nei settori della Protezione Civile Nazionale, difesa civile e interventi sanitari, sia professionali che volontari, tra cui l'ex Prefetto di Roma Franco Gabrielli, attuale Capo della Polizia.
In questo ambito, così attuale e sentito dalla popolazione italiana negli ultimi 40 anni (tra i tragici terremoti in Friuli, Irpinia, Umbria, Abruzzo, Emilia e l'ultimo recente del 24 agosto 2016 nel Centro Italia, il rischio frane-alluvioni comune a gran parte del nostro territorio e la recente minaccia del terrorismo internazionale), si è evidenziata la necessità di standardizzare le procedure e formulare i principi di base per attuare interventi unitari volti al soccorso psicologico di individui e popolazioni colpite da eventi catastrofici.
A tal proposito l'Ordine degli Psicologi del Lazio ha redatto le sopracitate "Best Pratices" per offrire un valido strumento d'aiuto ai colleghi che già lavorano nel settore dell'emergenza e a quelli che vogliono avvicinarsi al tema.
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Nel mesi di ottobre e novembre 2016 ho frequentato il corso di aggiornamento professionale 
"I Disturbi d'Ansia. Modelli cognitivi, sintomatologia e tecniche d'intervento cognitivo-comportamentali" presso la sede romana dell'istituto IGEA Centro Promozione Salute con una durata di 32 ore tra lezioni teoriche, esercitazioni pratiche, discussioni e simulazioni con i casi clinici di pazienti reali portati dalla docente, Dott. ssa Eugenia Ferrovecchio.
Attendo l'attivazione, a breve, di un analogo corso sui Disturbi di Personalità presso lo stesso istituto per aggiornare ed arricchire ulteriormente le mie competenze.
 
Eventi
 
Ho aderito con entusiasmo alle ultime tre edizioni del Festival della Psicologia - Stiamo fuori 2016, 2017 e 2018, evento organizzato dall'Ordine degli Psicologi del Lazio che ha promosso la conoscenza delle tematiche psicologiche nelle piazze, teatri, cinema e location per eventi di Roma per avvicinare il grande pubblico ai professionisti della salute mentale, psicologi e psicoterapeuti, presenti sul territorio regionale.
Sono stato presente nei giorni 23 e 24 maggio 2016 allo stand informativo-esperienziale dedicato all'alimentazione e alle cronicità in Piazza del Popolo, mentre il 27 maggio 2017 ho partecipato all'evento "Del vincere e del perdere", legato alla dimensione psicologica di chi è coinvolto in un'attività sportiva, presso Villa Doria Pamphilj.
Oltre queste tre occasioni particolari, lo spirito dell'iniziativa (e quindi anche della mia partecipazione) è stato il "mettersi a disposizione" delle persone interessate, tramite consulenze gratuite e percorsi di cura successivi a prezzi promozionali, per l'intero mese di maggio dei tre anni citati. In più, nel 2018, il giorno 10 ottobre ho partecipato alla Giornata Nazionale della Salute Mentale, con le stesse modalità di accoglienza e proposte di cura, presso il mio studio. 
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Pubblicazioni scientifiche
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